Le frazioni

SS. Annunziata

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Sulla strada da S.Pietro , partendo dal largo Genovesi, si tocca il casale degli Adinolfi con palazzi cinquecenteschi fino a scendere verso la fontana del Trescite .Una breve salita conduce alla cappella di S.Maria detta comunemente dei Morselli. Si raggiunge poi il casale della Rocca e passando accanto all'antica casa-mulino, si raggiunge il casale dei Galise.Si sale poi sino al casale degli Sparani .

S.Pietro

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La Chiesa parrocchiale di S.Pietro a Siepi, che si eleva maestosa e superba nella frazione, fu, in ogni secolo, centro propulsore di vita religiosa ed è una delle più importanti della Diocesi di Cava, considerato che nel passato era rappresentata da sette distinti Parroci con estesissima giurisdizione e con un numero di oltre 6000 anime.

S. Arcangelo - Licurti

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S. Arcangelo è un villaggio di origine longobarda. Dai documenti conservati presso la Badia di Cava si puo' dedurre, infatti, che esso nacque attorno alla chiesa di San Michele Arcangelo nei primi decenni dell'XI secolo da un gruppo di famiglie nobili longobarde stabilitesi nella zona e devote al Santo. sancristoforo sarc

Affresco San Cristoforo entrata chiesa

Nella congrega attigua alla chiesa dedicata all'Arcangelo Michele si conserva ancora oggi una tavola cinquecentesca attribuita ad Andrea Sabatini da Salerno.
La tela della Madonna delle Grazie e quella dell’Arcangelo Michele sono di Giovanni da Gaeta.

La facciata originaria, modificata completamente pochi decenni or sono, è ritratta in una tela di Giacinto Gigante che si trova nel Museo d’Arte Moderna a Roma. Conserva testimonianze antiche quali il sepolcro di Leonetto de Curtis (1480).  
La statua dell'Arcangelo guerriero spicca dall'altare maggiore.

La seicentesca fontana, detta Fontana de li Papi che si erge poco lontano, appare in un dipinto del Pitloo che si conserva nel Museo Correale di Sorrento. Nell’800 tutta la zona fu meta dei maestri della scuola di Posillipo: da Gigante a Palizzi,da Vianelli a Morelli.

quadro4La Fontana dei Papi in una pittura dell'800

Particolari della Fontana

Accanto alla fontana troviamo la Cappella della Madonna del Carmine detta anche della Madonna de li Papi, data la sua vicinanza alla fonte. Di origine settecentesca, fu costruita per volere del papa Gregorio.La particolarità della chiesa è il portale su cui è stata posta iscrizione, ormai quasi illegibile, la data di costruzione ed il rosone che si trova sulla parte superiore.

Proseguendo si arriva all'antico casale di Licurti che è legato al nome di una delle più importanti famiglie cavesi che da qui proveniva: De Curtis, antenati di Toto'.
Uno di questi è raffigurato in un quadro esposto nella sala del Consiglio del Palazzo di Città. Il nome della frazione deriva comunque da "la Corte"  di memoria medievale.
Da questo paese proviene anche il celebre archeologo Matteo Della Corte, pompeanista ed epigrafista. Proseguendo troviamo la località Mezzano, detta così perchè è posta tra Licurti e Cesinola ( dal latino caesum =tagliato , per la presenza di molte piante di castagno).

Dal casale di S.Arcangelo scendendo al borgo si trova il casale di Pianesi, con strade interne e case che si affacciano sul vallone Tolomei. Caratteristica per la sua esposizione e per i suoi "bassi", dove venivano lavorati manufatti  e smerciate nelle botteghe del Borgo. Qui nacque anche il poeta Raffaele Baldi, discepolo del Torraca e di Benedetto Croce.

  

 

Pregiato

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E' uno tra i casali più antichi della città, risalente forse all'epoca longobarda. ll nome probabilmente deriva da praediatus cioe’ ricco oppure da praesidia, per le fortezze situate lungo la Via Maggiore, la via che passava alle spalle del casale per raggiungere , attraverso i monti, Salerno.

Passiano

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Corrisponde all’antico distretto di Pasculanum, cioè territorio in cui vi erano dei pascoli. La notevolissima facciata della chiesa originaria, dedicata al SS.Salvatore, volta verso il vallone, dalla parte opposta a quella attuale, risale addirittura a prima del Mille. L'attuale forma della chiesa risale al 1743 quando fu abbattuta e ricostruita dall'arch. Paolo Carleo. 

L' interno è arricchito da vari decori e mostra un altare settecentesco. Interessante anche il pavimento in maiolica vietrese sempre del '700.

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