L’arte tessile cavese dal XVII secolo ai nostri

Pubblicato in Cava Ieri Etichettato sotto Scritto da Matteo

Tra le tante attività tra cui i Cavesi primeggiarono nel ‘600 ricordiamo i manufatti tessili. In una descrizione di G. Del Tufo della città di Napoli della Piazza del mercato a Napoli nel XVII secolo viene menzionata tra le varie mercanzie che attiravano gli sguardi delle signore milanesi le “tele de la Cava”

e precisamente:

Molte tele vedreste
Se comprar le vorreste
Bianche, brunette e forti
Di cinquecento sorti
Come certe altre c’han le villanelle
Chiamate cetranelle
Che fanno invidia a quelle in fede mia
De la Cava

Da questo termine di confronto si comprende il pregio dei  manufatti tessili cavesi nella capitale del Regno di Napoli. Del  tessuto di Cava se ne parlava infatti già nel Hieronymus Magister nel volume Delitiae Neapolitanae pubblicato a Lipsia nel 1605 che nel capitolo dedicato a Salerno e al suo golfo descrive Cava come una “città alquanto grande, dove si fa la miglior tela”.
La lavorazione rurale-casalinga delle fibre tessili, in particolare del cotone, avviata tra la fine del Settecento e l'iniz
io dell'Ottocento dai mercanti cavesi, che avevano avuto l'intuizione di riconvertire la  tessitura tradizionale della lana e della seta in questa fibra che, apprezzata dai consumatori, stava facendo la fortuna delle fabbriche inglesi.
Nel Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, pubblicato nel 1797 da Lorenzo Giustinani si legge che le tele di Cava erano di pregio. L' industria dei tessuti fece la fortuna dei Cavesi nel periodo napoleonico e si conta che circa un terzo dei suoi 20.000 abitanti erano dediti a quest'attività, ma con l'avvento di manifatture a Fratte e a Scafati perse la sua importanza.
La meccanizzazione e la concentrazione della lavorazione in fabbrica segno' il passaggio ad una dimensione industriale di un'attività che per decenni si era basata sul lavoro a casa. L'arte tessile cavese, con
Leopoldo Siani, fu inserita poi sui mercati in Italia e all'estero, ritornando all'antico splendore.
Infine con le due guerre mondiali si ebbe un rapido e inesorabile declino delle attività manufatturiere cavesi.

 

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