Nell’ambito del progetto di riqualificazione del Castello infatti, negli scavi archeologici effettuati tra giugno e settembre 2010, all’interno del bastione est (XV – XVI sec.) sono stati ritrovati alcuni frammenti di terraglia del Settecento e alcune ceramiche vietresi dell’ Ottocento. Inoltre è stata recuperata una moneta di epoca normanna. Il follaro, attribuibile a Manso vicedux fu battuto dalla zecca di Amalfi alla fine dell’ XI secolo e rappresenta la prima attestazione della frequentazione normanna del castello che, probabilmente, venne eretto proprio in questo periodo. Sono state raccolte ceramiche di varie epoche e tipologie di origine vietrese della fine del XIX secolo, maioliche dipinte con motivi in blu del XVI sec., ceramiche da dispensa decorate a bande rosse e protomaioliche della fine del XIII secolo.
L’area quindi risulta utilizzata maggiormente in età sveva e angioina ed è testimoniato dal ritrovamento di due monete di XIII secolo. Si tratta di un denaro di Federico II, coniato a Brindisi e di un denaro angioino della zecca crociata di Atene. Tra i vetri si segnala una porzione di bicchiere in vetro con applicazione in pasta vitrea blu sull’orlo, databile tra XIII e XIV secolo.