L' arte muraria de la Cava

Pubblicato in Cava Ieri Etichettato sotto Scritto da Matteo

Masuccio Salernitano, già nella metà del quattrocento , nel suo Novellino, scrive: "La Cava, citate multo antiqua fedelissima, e nuovamente in parte devenuta nobile… fu sempre abundantemente fornita de singolari maestri moratori e tesseturi…."

Infatti non tutti sanno che i cavesi tra il ‘400 e il ‘600 conquistarono grande fama non solo nell’arte tessile ma anche in quella muraria

In effetti essi non si dedicarono alla costruzione di sontuosi palazzi o di monumenti:la loro architettura non fu spettacolare,ma soprattutto razionale ed utile. E’ pur vero che grandi rappresentanti dell’arte muraria furono Onofrio Giordano Della Cava, Matteo Quaranta e Ambrogio Della Monica, che erano anche noti scultori ed eseguirono lavori rispettivamente in Dalmazia, a Napoli e Montecassino. Ma per lo piu’ gli altri “mastri” indirizzarono le loro capacità tecniche e la loro esperienza in opere di interesse pubblico e privato, che ancora oggi resistono all’ingiuria del tempo e degli uomini, a testimonianza della loro solidità e grazie all’esperienza di varie generazioni.

Vediamo quali furono le principali opere di edilizia.

Strade e ponti:

La strada Nazionale, che da Napoli conduceva ad Eboli fu costruita da tredici cavesi, costituitisi in cooperativa il 20 settembre 1563.
Sei anni piu’ tardi, nel 1569, la prosecuzione di questa strada, fino alle Calabrie, venne assunta da un altro cavese,Marco Muoio.
Si ricordino inoltre i due ponti di San Francesco e della Molina, noti per la loro solidità e resistenza.

Edilizia sacra

Ricordiamo il Duomo, con la cui monumentalità le antiche generazioni vollero ricordare l’elevazione della nostra città a sede vescovile con la quale ci si staccava dal Monastero della SS.Trinità e si poneva fine a contrasti con i monaci benedettini, con la bolla di papa Leone X del 22 marzo 1514.  Inoltre i nostri “mastri” costruirono a Maddaloni nel 1563 la Chiesa e l’Ospedale, eseguirono lavori alla chiesa dell’Annunziata a Serino e costruirono il campanile del monastero dei Conventuali ad Eboli. Ricordiamo anche che maestranze di Cava operarono poi nel territorio amalfitano, confermando la tradizionale vocazione verso l'arte muraria:mastro Anastasio Quaranta e Santillo de la MOnica furono restauratori della cattedrale di Amalfi nel 1515.

Edilizia civile

Molti sono stati le ville costruite , soprattutto nelle frazioni e che nel tempo sono state distrutte: ville di stile aragonese, con linee architettoniche del rinascimento toscano.Ancora oggi alcuni di questi portali di stile aragonese si vedono in frazioni quali S.Pietro, Sparani, Cafari e nel Borgo.

Tavolario

A Cava esisteva nel XV secolo il mestiere del tavolario, a metà strada tra il notaio ed il geometra, esperto nel misurare e valutare i terreni, i palazzi e le strade, lasciandone poi un certificato conforme alla legge.

Edilizia militare

Il Castello aragonese di Gaeta, sovrastante la città, fu costruito dagli Svevi ma ampliato e modificato da muratori cavesi. Esso resistette a ben tredici assedi: ultimo fu quello del 1861 che segno’ la fine della monarchia borbonica. I cavesi parteciparono anche al rifacimento del castello di Arechi nel 1554. Nel 1604 parteciparono invece all’abbattimento delle mura di Minori.

 Torri

Per difendere le coste dalle incursioni turche, dai barbarie e dai francesi nel ‘500 dai Vicere’ Alvarez, de Ribera Alcalà e dal conte di Lemos fu comandata la costruzione di ben 366 torri su tutta la costa. L’ edificazione fu per metà affidata ai muratori cavesi, da quelle del Golfo di Salerno, tra Punta Campanella e Licosa. Ricordiamo inoltre che la torre del Revellino ad Amalfi, le torri di Cetara e del Chiatamone furono tutte opere di cavesi che le appaltarono nel 1599.

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