Hanno detto di Cava
Friederike Brun
Dal diario "Nella valle de la Cava" della scrittrice danese Friederike Brun (3 giugno 1765 - 25 marzo 1835) che visitò la città a fine '700:
Appena si va oltre la città piccoli sentieri salgono ovunque in fresche zone ombrose; poichè tutte le siepi sono vive, è verde dappertutto, e piccoli boschi di noci e querce sono sparpagliati qua e là...Qui tutte le piante latifoglie d'Europa verdeggiano pacificamente l'una affianco all'altra! Vicino a me si arrampicano e foiriscono cespugli di rose bianche, nocciole,coluthea, biancospino, lilla e caprifoglio; aceri, olmi, querce, olmi comuni, salici, faggi, betulle, castagni, pioppi tremoli, frassini, pioppie aranci rari, pini domestici, allori, cipressi presentano la più graziosa confusione di tutte le regioni della terra. Di grande bellezza sono i noci e le sottili bianche querce con le piccole foglie finemente dentellate. Il fogliame splende ancora di bellezza primaverile e gioca in ogni sfumatura,mosso da lievi brezze.Tutta la campagna,che spicca digradando verso l'alto, è un giardino paradisiaco.
Raffaele Baldi
Notevole la poesia di Raffaele Baldi, poeta dello scorso secolo, nella descrizione che fa di una casa tipica cavese in "Nostalgia"
Paolina Craven
Figlia del conte Auguste Ferron de La Ferronnays, ambasciatore e ministro degli Affari esteri, visse con la famiglia a San Pietroburgo e a Parigi, frequentando gli ambienti letterari vicini al teologo e filosofo Félicité de Lamennais. Nel 1828 seguì il padre a Roma, stabilendosi infine a Napoli, dove conobbe e sposò il diplomatico inglese Augustus Craven.
A Napoli divenne promotrice del movimento pietista, con l'aiuto delle sorelle: il suo impegno era rivolto soprattutto all'accoglienza dei ragazzi, a cui offriva un lavoro, curandone anche l'istruzione, e al sostegno economico degli anziani bisognosi. Dopo la caduta del regno borbonico, insieme all'amica Teresa Filangieri, estese la sua opera collaborando con gli altri filantropi napoletani. Visse alcuni anni anche a Cava de' Tirreni, facendo della sua casa un centro di cultura e impegnandosi ancora in opere filantropiche.
La scrittrice dell’800 Paolina Craven, moglie di funzionario all’ambasciata britannica a Napoli, innamorata della cittadina metelliana diceva : “Godro’ di tutto il fascino che questo paese incantevole ha per me, come se fosse volonta’ Sua, né lascero’ che i miei pensieri vadano verso altri sogni”.
Giuseppe Prezzolini
Ecco la descrizione che lo scrittore Giuseppe Prezzolini, nel 1965, fece di Cava de' Tirreni:
"E' una piccola città ottocentesca molto distinta e carina quasi come una vecchia zia decaduta che abbia conservato certe antiche maniere. Dirò che Cava mi piace moltissimo e qualche volta vado a passeggio sotto i portici un pò sbilenchi che le danno un'aria di sopravvivenza signorile nel nostro secolo meccanico e democratico; e m'aggiro per le sue vie secondarie fermandomi davanti ai portoni intagliati da artisti locali che mi fanno pensare ai cocchi e ai landò del tempo di mio nonno".
Salvatore di Giacomo
Durante i soggiorni del poeta Salvatore di Giacomo a Cava tra il 1917 ed il 1923 all'Hotel Scapolatiello alla frazione Corpo di Cava:
"Abbiamo qui alla pensione due camere vicine e davanti ad esse è una terrazzina con un pergolato d'uva, carico di grappoli e di nostra assoluta proprietà temporanea. Ne facciamo la cura ogni giorno. L'acqua della Frestola che beviamo ha proprietà diuretiche straordinarie: altro che Fiuggi! Il sagrifizio di tanti poveri pollastri alimenta quasi ogni giorno i nostri pasti: il cuoco è un Vatel di prima forza e ci rimpinza di torte di crema e di marmellate. Si sta benissimo e non si paga molto. Mia moglie fa delle lunghe passeggiate nel bosco accompagnata dalle figlie dell'albergatore, io ne faccio di più brevi e filosofiche"