La religiosità

Un francobollo per celebrare un millennio di storia

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Nel 2011, è stato emesso un francobollo commemorativo per celebrare il millennio della fondazione dell'Abbazia benedettina della Santissima Trinità. Il francobollo, dal valore di € 0,60, raffigura una veduta della struttura monasteriale.

L'emissione di questo francobollo rappresenta un importante riconoscimento del ruolo fondamentale che l'Abbazia ha svolto nel corso dei secoli, non solo come centro religioso di primaria importanza, ma anche come faro di cultura e di sapere. Fondata nel 1011 da Sant'Alferio Pappacarbone, l'Abbazia divenne ben presto un punto di riferimento per la vita religiosa e sociale dell'Italia meridionale.

Il francobollo dedicato all'Abbazia di Cava de' Tirreni rappresenta un'occasione imperdibile per scoprire un luogo ricco di fascino e di storia. Un luogo dove arte, cultura e spiritualità si fondono armoniosamente, creando un'atmosfera unica e suggestiva.

Caratteristiche del francobollo:

  • Valore: € 0,60
  • Tiratura: 1,5 milioni di esemplari
  • Fogli: da 25 esemplari
  • Tecnica di stampa: calcografia
  • Autore del bozzetto: Maria Carmela Perrini

Annullo speciale:

In occasione dell'emissione del francobollo, è stato predisposto un annullo speciale disponibile presso l'ufficio postale di Cava de' Tirreni. L'annullo raffigura l'Abbazia e la scritta Millenario Abbazia Benedettina SS. Trinità - Cava de' Tirreni.

L’emissione del francobollo é stata preceduta da alcuni annulli speciali emessi negli scorsi anni: la ricerca di tutti gli annulli speciali emessi a Cava de' Tirreni (circa una ventina su in varie tematiche) sono visibili sul sito francobolli tematici.it all’indirizzo:  https://www.francobollitematici.it/cava-dei-tirreni-abbazia-filatelia.php

I monaci della Badia di Cava e la coltura dell’ulivo nel Cilento

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Nel Cilento ed in particolare nel Vallo di Diano la coltura dell'ulivo è esistente fin dall'antichità. La presenza di conventi, grancie (strutture adibite alla conservazione di grano e sementi) e feudi ha contribuito a valorizzarla, rendendola una fonte di reddito importante anche per la popolazione locale. L'olio estratto serviva per l'illuminazione, l'alimentazione e l'industria tessile. Era anche utilizzato per la farmaceutica dei monaci presso i conventi.

Le fonti archivistiche della Certosa di Padula e della Badia di Cava testimoniano la diffusione degli uliveti in queste zone. L'olio prodotto veniva concesso in affitto a coloni locali, dai quali si ricavava la "decima", ovvero la tassa in natura che rappresentava la decima parte del raccolto.

Nelle Rationes decimarum Italiae della Badia di Cava viene testimoniato come l'abbandono dei casali medievali determinò la perdita di produzione di olio. La produzione si concentrò successivamente presso grancie e conventi, prevalentemente dediti alla cura dell'orto (coltura mista vigneto-uliveto-erbe commestibili).

La Badia di Cava ha avuto un ruolo importante nella diffusione della coltura dell'ulivo nel Vallo di Diano. I monaci benedettini hanno contribuito a migliorare le tecniche di coltivazione e raccolta dell'olio, e hanno promosso la produzione e il commercio di questo prodotto. I religiosi di Cava possedevano numerosi uliveti in tutta la zona, che venivano concessi in affitto a coloni locali. Ne ricavavano poi la "decima" dal raccolto, e utilizzavano l'olio per le proprie necessità, ma anche per la vendita.  L'olio prodotto dalla Badia di Cava era considerato di alta qualità, e veniva esportato in diverse parti d'Italia e d'Europa, contribuendo a rendere la Ss. Trinita’ di Cava una delle più ricche e potenti abbazie del Regno di Napoli.

 

La chiesa di Santa Maria di Montevergine ai Salierni

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Se siete alla ricerca di un luogo di culto che racchiuda storia, arte e devozione, non potete perdere la visita alla chiesa di Santa Maria di Montevergine ai Salierni, situata nella frazione della SS.Annunziata.

La chiesa fu costruita nel 1553 dalla famiglia Jovane, che se ne riservò il patronato. Per la sua erezione, fu chiesta autorizzazione al vescovo, il quale interpellò il capitolo che fu di parere favorevole. Più tardi ne fu concesso l’uso ai terziari domenicani, che precedentemente stavano nella chiesa dell’Annunziatella ai Pianesi. A questi si deve la collocazione sull’altare del quadro della Madonna del Rosario, opera di scuola napoletana del XVII secolo.

Presenta una pianta ad aula, con strutture verticali in pietra intonacata color bianco e ocra. La copertura è costituita da una volta a botte e da un sovrastante tetto a due falde, ricoperto da tegole. Il pavimento in piastrelle risale al 1930. La facciata è arricchita da due terra cotte raffiguranti San Pietro e Paolo e da un’effige della Vergine al centro.

L’interno è decorato con intonaco, stucchi ottocenteschi e un altare in marmo con sovrastante tela della Vergine. La chiesa conserva anche altre opere d’arte, tra cui una statua lignea della Madonna del Rosario del XVIII secolo e una tela raffigurante San Domenico che riceve il rosario dalla Vergine.

La chiesa, alla Via comunale dell'Annunziata, è un luogo che merita una visita per la parte architettonica e artistica, ma anche per il suo valore spirituale. Qui potrete ammirare le testimonianze di una fede antica e profonda, che si esprime ancora oggi nella devozione alla Madonna del Rosario.

Il miracolo eucaristico di Cava ricordato dal beato Acutis

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Carlo Acutis, il giovane beato che ha amato Cristo nell’Eucaristia con tutto il cuore, morto nel 2006 per leucemia ,ha lasciato al mondo un dono prezioso: la mostra internazionale sui miracoli eucaristici, frutto della sua passione per l’informatica e la fede.

Si tratta di una raccolta di pannelli fotografici e storici che documentano alcuni dei principali miracoli eucaristici (circa 136) avvenuti nel corso dei secoli in diversi paesi del mondo e riconosciuti dalla Chiesa. Attraverso i pannelli (circa 166 formato 60x80) è possibile «visitare virtualmente» i luoghi dove sono accaduti questi prodigi, che testimoniano la presenza reale di Gesù nel pane e nel vino consacrati.

La mostra, curata da Acutis insieme al giornalista Nicola Gori, è stata ospitata in tutti i cinque continenti ( solo negli Stati Uniti d’America in quasi 10.000 parrocchie e nel resto del mondo in altre centinaia di parrocchie, compresi alcuni tra i santuari mariani più famosi come Fatima, Lourdes, Guadalupe)

Tra i miracoli eucaristici presentati nella mostra, c’è quello avvenuto a Cava de’ Tirreni nel 1656, quando una processione con il Santissimo Sacramento pose fine all’epidemia di peste che aveva decimato la popolazione. Il parroco Don Franco, l’unico sopravvissuto dei quattro parroci della chiesa della Santissima Annunziata, guidò la processione fino alla sommità del Monte Castello, da dove benedisse la città con l’Ostensorio. Secondo la tradizione, la peste cessò miracolosamente e da allora i cavesi ricordano ogni anno questo evento con la «Festa di Castello», in cui si ripete la benedizione eucaristica dalla stessa collina.

Il miracolo eucaristico di Cava de’ Tirreni è uno dei tanti segni che Dio ha voluto dare all’umanità per manifestare il suo amore misericordioso e la sua presenza viva nella Sacra Ostia e la mostra ideata dal beato Acutis ci invita a riscoprire questo tesoro della fede cattolica e a seguire l’esempio del giovane beato, che ha fatto dell’Eucaristia il centro della sua vita.

Il pannello è visibile sul sito web Miracoli eucaristici

Qui il download il pdf del miracolo eucaristico a Cava

La cappella di S.Maria di Costantinopoli

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E’ una cappella poco conosciuta sul territorio, appartenente alla frazione della SS. Annunziata, dedicata a S. Maria di Costantinopoli.

Fu fondata dal Don Giovan Camillo Franco, Vicario Generale della Diocesi di Cava, parroco della SS. Annunziata, Vicario Generale della Diocesi di Cava e Canonico Arcidiacono della Cattedrale prima del 1647, e appartiene ai suoi eredi.

La cappella si trova nella fraz. SS.Annunziata nel casale dei Passari, anche detto Casa Grisi, dal nome di una famiglia che vi abitava.  

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