Cava e gli armeni

Etichettato sotto

 

Cava de’ Tirreni come tante altre località nel nostro Paese mantiene delle tracce della presenza armena e ancora oggi abbiamo famiglie di origine armena residenti.

La presenza, almeno in Italia, del popolo armeno è una presenza prettamente di origine medievale: si creavano delle comunità, soprattutto nelle località di mare, vicino ai porti, dove i commercianti armeni venivano a trattare i loro affari.

Si erigevano, poi chiese, perché la Chiesa e la fede cristiana degli armeni è sempre stato un motivo aggregante, così come l'alfabeto. Di queste presenze c'è traccia in tante località italiane. Ci sono molte chiese dedicate agli armeni: San Bartolomeo degli Armeni a Genova, ce ne sono a Roma, a Venezia con l'isola di San Lazzaro.

Armeni commercianti, ma anche monaci, eremiti, ed è interessante sapere che alla fine del '600 furono anche a Cava de’ Tirreni nella chiesa di Sant'Elena in località Croce.

La presenza armena è testimoniata dalla targa alla lapide che si trova scritta sia in italiano che in armeno.

QUI GIACE SEPOLTO FRA GIOVANNI DI GIOVANNI DI DJULFA, EREMITA DALLA PERSIA PER INGIUSTA CAUSA, RESTAURATORE DELLA CHIESA E CELLA DELLA MONTAGNA DELLA CAVA DI SANTA CROCE. MESE DI NOVEMBRE 1148 (*1699)

La datazione del novembre 1148 è dovuta alla diversità del calendario armeno. Per avere la giusta data va aggiunto 551 (capodanno armeno) e arriveremo all’anno 1699.

Sulla targa, si parla della località di Djulfa, da cui veniva l'eremita Giovanni. Djulfa si trovava in Persia, in una località che adesso si trova al confine tra Iran e la Repubblica autonoma Armena, che fa parte dell'Azerbaigian e che purtroppo per gli Armeni è tristemente nota. In questa località quasi desertica, montagne rocciose non lontano da Djulfa, c'era una distesa di khachkar, letteralmente croce di pietra, cippi funerari decorati in modo unico. Sono delle stele di pietra tipiche armene, anche patrimonio mondiale dell'UNESCO. I khachkar erano alcune migliaia, di origine medievale, che erano state risparmiate da tutte le dominazioni che c'erano state, proprio perché erano un esempio di importanza artistica. Purtroppo all'inizio nel 2005 l’esercito azero ha distrutto completamente con le ruspe tutta la zona e il cimitero cristiano medievale, contenente centinaia di lapidi finemente scolpite del valore artistico e culturale inestimabili.

Interessante è anche il materiale presente presso la Biblioteca comunale di Cava dove vi sono alcune rare edizioni armene (databili tra il XVII e il XVIII secolo).

La Biblioteca Comunale acquistò nel 1872 tali edizioni armene provenienti dalla comunità di monaci che si era stabilita nella località Croce di Cava già alla fine del XVII secolo. Si pensa che questi si stabilirono lì in quanto le colonie di mercanti armeni che partivano da Napoli per recarsi a Salerno dovettero attraversare l’antica Via Maggiore in quel punto.

Tali preziose edizioni, insieme ai documenti dell'Archivio Storico Comunale che ne attestano l'acquisto da parte del Sindaco Giuseppe Trara Genoino, nel maggio 1872, sono presenti nella struttura di Viale Marconi, oltre a documenti del catasto onciario del 1754 che citano l' "Eremo sotto il titolo di S. Croce" e ad altri di collezioni private.

 

                

 

                             

 

           

Un nuovo gemellaggio a Cava: Veria, la città greca

Etichettato sotto

A seguito all’aggressione militare nazi-fascista del 1941, il governo greco fu costretto all’esilio in Egitto. Nell’autunno del 1944 trascorse gli ultimi giorni nella valle metelliana dopo che l’Italia era stata liberata dagli Alleati, sotto la protezione militare inglese. Nacque così un legame di amicizia che è stato mantenuto vivo fino a oggi, motivo per il quale l’amministrazione comunale di Cava de' Tirreni ha scelto di celebrare un legame culminato in un gemellaggio con la città greca di Veria.

Martedi 18 aprile e mercoledi 19 aprile 2023 saranno giornate speciali per entrambe le città, poiché segnano l'inizio di una nuova relazione che sfocerà a breve in un gemellaggio ufficiale.

Sebbene Veria e Cava de Tirreni possano sembrare diverse, hanno molto in comune. Entrambe le città sono caratterizzate dalla bellezza naturale e soprattutto da una ricca storia culturale e attraverso un scambio costante di conoscenze, idee e valori il nuovo gemellaggio dara' l'opportunità di costruire ponti per l'amicizia e la comprensione che dureranno a lungo.

Un ringraziamento agli  amici di Veria per aver aderito a questo progetto.

Ecco il calendario della manifestazione:

Martedì 18 aprile, alle ore 19,00 nell’aula consiliare di palazzo di città si aprirà la due giorni di commemorazione, con un concerto di musica italiana e greca, nel quale si alterneranno i complessi delle due città, la Corale polifonica metelliana e il Coro dell’associazione culturale di Verghina – Aigai. Il giorno 19 aprile in piazza Abbro, dinanzi a Palazzo di Città, il sindaco Vincenzo Servalli incontrerà alle ore 17,30 il collega sindaco di Veria Konstantinos Vorgiazidis per ricordare i filelleni italiani e i soldati greci e ciprioti caduti in guerra.

Non mancherà la presenza di altre personalità istituzionali e culturali che hanno contribuito a promuovere l’iniziativa. Parteciperanno Paul Kyprianou console di Cipro a Napoli, Kostas Michos presidente della Comunità Ellenica di Napoli e Campania, Evdoxia Manolopoulou, presidente dell’associazione culturale di Verghina – Aigai, Marco Galdi presidente della Società Filellenica Italiana e Nicola Pisapia presidente del Comitato per la promozione dei Gemellaggi di Cava de’ Tirreni.

Sapevate che...

Etichettato sotto

Nel programma filatelico del 2011, precisamente il 7 luglio 2011, le Poste Italiane hanno emesso un francobollo su Cava de' Tirreni. L`occasione è stata data dal Millenario della fondazione dell'Abbazia benedettina della Santissima Trinità, avvenuta nel 1011. L'emissione del francobollo é stata preceduta da alcuni annulli speciali emessi negli scorsi decenni  in varie tematiche quali cultura, sport, religione, ecc.. Per approfondimenti vai all'articolo web del cavese Fabio Bisogno

 

 

 

 

Particolarmente curiosa è la lapide collocata lungo le rampe che collegano il sagrato della Badia al Corpo di Cava, che tramanda ai posteri un fatto avvenuto circa 500 anni fa: l'istituzione della diocesi autonoma di Cava, con il territorio di Cava e Vietri sotratto alla giurisdizione della Badia. Eccone la traduzione: Questa lapide indica e determina la minima parte del territorio una volta grande assegnato dalla benevolenza del Pontefice all'antichissimo Cenobio di Cava. Viandante, non meravigliarti dell'una e dell'altra diminuzione. Perire è legge per tutti i mortali, non pena. Tu misura dall'unghia il leone. Va' sano.

Cava libri (da Google libri)

Etichettato sotto

Qui puoi trovare i collegamenti di vecchi libri e pubblicazioni su Cava de' Tirreni:

Pittori, archeologi, scultori...

Etichettato sotto

Pittori, scrittori, archeologi, latinisti, scultori, eroi ed eroine delle guerre. Una città ricca di storia e di personaggi che hanno portato il nome della Città in tutto il mondo.

Pagina 3 di 5