La statua di Urbano II

21 Ott,2025 | Le Curiosità

La statua di Urbano II presso l’Abbazia della SS. Trinità di Cava rappresenta un affascinante connubio tra storia medievale, arte commemorativa dell’Ottocento e complessi legami diplomatici ecclesiastici, costituendo una testimonianza tangibile dell’importanza storica e spirituale di questo luogo sacro del Mezzogiorno d’Italia.

Il contesto storico

L’Abbazia della Santissima Trinità fu fondata nel 1011 da Sant’Alferio Pappacarbone e divenne rapidamente uno dei centri monastici più influenti d’Italia meridionale. Nel 1092, Papa Urbano II consacrò solennemente la basilica abbaziale il 5 settembre, un evento che avrebbe marcato indelebilmente la storia dell’istituzione. Sotto la guida dell’Abate San Pietro I Pappacarbone, nipote del fondatore, l’abbazia esercitò un’influenza straordinaria, controllando oltre 500 chiese, priorati e monasteri nel Meridione.

L’opera

Realizzata nel 1892 dallo scultore francese Louis Auguste Roubaud e fusa dalla rinomata fonderia di Maurice Denonvilliers di Sermaize-les-Bains, la statua in bronzo commemora l’ottavo centenario della consacrazione (1092-1892). Installata su un piedistallo marmoreo antistante la facciata dell’abbazia in via Michele Morcaldi, rappresenta un capolavoro dell’arte commemorativa ottocentesca di fattura francese di notevole qualità tecnica e artistica.

Il ruolo del Cardinale Langénieux

Particolarmente rilevante è il ruolo catalizzatore del cardinale Benoît-Marie Langénieux, arcivescovo di Reims, che visitò il monastero cavense in tre occasioni distinte (1878, 1889, 1893). Durante la sua seconda visita nel 1889, il cardinale promise esplicitamente di inviare una statua in onore di Urbano II. Questo impegno non era casuale: Urbano II, il cui nome civile era Odone di Lagery, era originario di Châtillon-sur-Marne nella Champagne, situata nella diocesi di Reims, e Langénieux aveva personalmente promosso attivamente il culto papale presso Roma, ottenendo il riconoscimento ecclesiastico ufficiale da Papa Leone XIII il 14 luglio 1881.

I legami franco-italiani

La statua costituisce un simbolo affascinante dei legami profondi tra la Francia cluniacense e l’Italia benedettina. Straordinariamente, essa rappresenta una rara replica della monumentale opera eretta a Châtillon-sur-Marne nel 1887, sempre opera di Roubaud. Questa statua colossale, di ben 25 metri di altezza, fu inaugurata il 21 luglio 1887 in una cerimonia sontuosa alla quale partecipò lo stesso cardinale Langénieux accompagnato da venti vescovi.

L’iter amministrativo

L’acquisizione della statua seguì un percorso amministrativo regolare. Il 24 luglio 1890, il Consiglio Comunale di Cava de’ Tirreni approvò ufficialmente una deliberazione per accettare la richiesta dell’Abate Michele Morcaldi di predisporre lo spazio antistante il monastero per l’installazione del monumento. L’inaugurazione solenne si tenne il 5 settembre 1892, esattamente otto secoli dopo la consacrazione della basilica.

Significato storiografico

Questa statua riveste interesse straordinario per comprendere come l’Ottocento celebrava il Medioevo e come le istituzioni ecclesiastiche mantenevano viva la memoria dei grandi papi medievali. Rappresenta un potente simbolo di continuità storica, devozione cattolica e della complessa trama di relazioni tra Roma, la Francia e l’Italia meridionale. Una visita consapevole presso il suggestivo complesso abbaziale consente di apprezzare pienamente questo monumento come finestra privilegiata sulla storia religiosa europea e sulla capacità dell’arte di perpetuare la memoria attraverso i secoli.

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