Abramo astronomo nel manoscritto medievale

12 Mar,2025 | Le Curiosità

In un computo proveniente dall’ abbazia di Cava de’ Tirreni (XI secolo) – ma anche di Santa María de Ripoli (XII secolo) – troviamo una rappresentazione significativa del patriarca Abramo nell’atto di insegnare i segreti del cosmo a tre discepoli egiziani. Ricordiamo che il l computo medievale, noto anche come “computus”, era un sistema di calcolo utilizzato nel Medioevo principalmente per determinare la data della Pasqua e altre festività mobili del calendario liturgico cristiano.

Questa immagine deriva da una tradizione giudaico-ellenistica che presentava gli Ebrei come precursori degli Egiziani e dei Greci nella conoscenza scientifica e si inserisce nel contesto del trasferimento di conoscenze astronomiche e matematiche dall’Oriente all’Occidente medievale.

La tradizione afferma che Abramo insegnò ai sacerdoti egiziani l’aritmetica e l’astronomia. L’immagine si trova nel Codex Cavensis 3 (Ms. 3), un pregiato manoscritto dell’XI secolo conservato nell’Abbazia della Santissima Trinità. Questo codice contiene testi di computo ecclesiastico necessari per calcolare la data della Pasqua  Nei monasteri benedettini, l’astronomia era una disciplina fondamentale, insieme a aritmetica, geometria e musica. Queste conoscenze avevano scopi pratici precisi: determinare le ore canoniche per la preghiera,calcolare con precisione la data della Pasqua e altre festività ,sviluppare calendari ecclesiastici accurati.

L’astrologia praticata da Abramo aveva un ruolo legittimo nella storia della salvezza. I magi (astronomi/astrologi) furono in grado di determinare la nascita di Cristo grazie a queste conoscenze. Paradossalmente, la nascita di Cristo segna sia il coronamento di questa conoscenza astrologica che la sua fine come pratica “superstiziosa”. L’evento inaugura un nuovo tempo cristiano che supera la necessità delle pratiche divinatorie pagane

Questa rappresentazione riflette il complesso rapporto del cristianesimo medievale con le scienze astronomiche antiche: da un lato valorizzate come vie di conoscenza, dall’altro subordinate alla rivelazione cristiana.

La presenza di queste immagini in monasteri così distanti geograficamente (Italia meridionale e Catalogna) dimostra la circolazione di questi temi iconografici e la loro importanza nella cultura monastica dell’Europa medievale.

Abramo insegna astronomia a tre discepoli egiziani -Bibl.Abbazia Cava cod.3 fol.203r

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