Gli arredi di Palazzo di Città

4 Ott,2024 | Le Curiosità

La statuetta di Massimo D’Azeglio

Realizzata in bronzo , la statuetta a Massimo D’ Azeglio fu realizzata dallo scultore Alfonso Balzico nel 1873, rappresentandone il momento culminante della sua produzione celebrativa, inaugurata con il gruppo del Bersagliere e lo scugnizzo e poi proseguita con i ritratti torinesi e il monumento equestre del duca di Genova.

La scultura si caratterizza per la compostezza classica della figura. Essa rientra nella retorica post-unità d’Italia, basata su una “italianità” da rintracciare attraverso gli uomini illustri, tradizione alimentata dalla dinastia sabauda.
La statuetta rientra pertanto nella memoria celebrativa degli anni ’60 e ’70 dell’Ottocento.

Il lampadario della Sala Consiliare

Il lampadario, della bottega campana (metà sec. XVIII) 1740 – 1760 è del tipo a braccia.
Si compone di un fusto con tre globi, di cui quello centrale più grande e decorato con fascia a rilievo, inoltre presenta sei braccia, ognuna delle quali si divide in due tralci, terminanti ciascuno con cinque portalampada.
Presenta coppe portalampada pendenti a foglia, a gocce, ovoidali e cilindrici, catene a sfere di cristallo.

La statuetta del Fauno

Su un largo piedistallo quadrato, si erge un fauno danzante. E’ in punta di piedi con le gambe e con le braccia alzate, che descrivono la rotazione del busto verso l’alto, gesto culminante nel collo teso e nella splendita testa scarmigliata con le ciocche gonfie attraversate dall’aria. La luce riflessa dal bronzo descrive i muscoli gonfi, le costole e i tratti del volto teso del danzatore
Le linee sinuose, eleganti che descrivono il moto ascensionale del corpo teso nel passo di danza del fauno, la splendida testa, descritta minuziosamente nelle ciocche, denotano un sofisticato gusto per l’aspetto decorativo, e, nonostante l’armonia classica della figura, inducono quindi, ad attribuirla alla moda liberty italiana degli anni ’20 del ‘900. La luce riflessa dal bronzo raffigura i muscoli gonfi, le costole e i lineamenti tesi del danzatore.

La console

La mensola è in marmo sagomato, poggia su quattro piedi in noce che sono ricurve, decorate a motivo vegetale, stilizzato con foglie a voluta.
La console si diffonde all’epoca di Luigi XVI. Tale arredo viene appoggiato alla parete ed è utilizzata come supporto per porcellane, bronzi o sotto gli specchi con funzione ornamentale.
I motivi decorativi sono “rocaille”. La rocaille è uno stile decorativo tipico del periodo Rococò , sviluppatosi in Francia all’inizio del XVIII secolo. Il termine deriva dalla parola francese “rocaille”, che significa “roccia” o “ciottolo”, e si riferisce all’uso di forme irregolari e naturali, simili a rocce, conchiglie e elementi marini, che caratterizzavano questo stile.

da Catalogo generale dei Beni culturali Ministero della Cultura

error: Il Contenuto è protetto!!