Il tesoro librario del Convento di Cava

23 Apr,2025 | Il Borgo

Nel cuore del suggestivo complesso conventuale dei Frati Minori a Cava de’ Tirreni, esiste un luogo dove il tempo sembra essersi fermato: la Biblioteca del Convento di San Francesco, autentico scrigno di cultura, spiritualità e memoria storica.

Le origini: un seme piantato nel 1544

La storia della biblioteca ha inizio intorno al 1544, quando i frati decisero di creare un primo nucleo librario. Da allora, il patrimonio si è ampliato nel corso dei secoli grazie a donazioni e acquisizioni, arricchendosi di opere fondamentali del pensiero cristiano e filosofico, come quelle di Tommaso d’Aquino, Bonaventura da Bagnoregio e Giovanni Duns Scoto.

Il periodo buio e la rinascita

Con la legge di soppressione degli ordini religiosi del 1866, la biblioteca subì una grave dispersione dei volumi. L’abbandono durò oltre un secolo, fino a quando, nel 1970, il frate Padre Serafino Buondonno si dedicò con passione al recupero e alla catalogazione dei volumi superstiti, restituendo alla comunità un patrimonio di inestimabile valore.

Il terremoto del 1980 danneggiò i locali della biblioteca, ma fortunatamente non intaccò i preziosi volumi, che nel 1983 furono trasferiti e sistemati in una sala più sicura al piano terra del convento.

Una nuova sede per un nuovo corso

L’8 novembre 2010 è stata inaugurata la nuova sede della biblioteca, collocata nell’ala destra del matroneo della chiesa superiore, in uno spazio elegante e raccolto, intitolato al beato Duns Scoto, francescano, filosofo e teologo di fama medievale.

Un patrimonio inestimabile

Oggi la biblioteca custodisce circa ventimila opere, molte delle quali di grande pregio storico e artistico. Tra le rarità bibliografiche spiccano:

  • Tre incunaboli (libri stampati prima del 1501) risalenti al 1495, 1500 e 1501.
  • Circa 300 cinquecentine, provenienti da prestigiose stamperie come Manuzio e Zoppini di Venezia, nonché da tipografie parigine.
  • Due dizionari antichi, uno italiano-cinese e uno italiano-arabo.
  • Un affascinante Atlante Geografico del 1766, intitolato “Mappa Mondo o vero carta generale del globo terrestre”, con lo stemma dei Borbone al centro e sei carte geografiche rappresentanti i continenti allora conosciuti.

I libri corali: arte e spiritualità

Particolarmente emozionanti sono i 22 libri corali, datati tra il XVI e il XIX secolo. Venti di essi sono manoscritti su pergamena, arricchiti da lettere miniate e decorazioni realizzate spesso dagli stessi frati. Questi volumi non sono solo strumenti liturgici: sono vere opere d’arte che raccontano la vita religiosa e culturale del convento nei secoli.


La Biblioteca del Convento Francescano di Cava de’ Tirreni è oggi aperta alla consultazione di studiosi e appassionati, ma è anche un luogo che merita di essere conosciuto da tutta la cittadinanza. Un patrimonio che non appartiene solo ai frati, ma all’intera comunità cavese.

Per informazioni e visite: Anagrafe delle Biblioteche Italiane – ICCU

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