Nel cuore della zona nord-orientale della vallata cavese, sorge la Chiesa di Santa Lucia, uno dei luoghi più significativi per la storia e la cultura di Cava de’ Tirreni. La frazione che la ospita, che prende il nome dalla santa siracusana, ha visto nel corso dei secoli lo sviluppo di due importanti chiese.
Alla Santa siracusana a cui furono consacrate due chiese nel suo territorio. Nella chiesa più antica, situata in località Bagnara (da Balnearia per la presenza di acqua termale), non vi è più traccia: solamente una edicola, consacrata alla Vergine, ne indica la zona. La chiesa attuale fu realizzata nel 925, nelle sue terre e a sue spese, dall’abate Radulfo, il quale l’abbellì grazie anche alle donazioni ricevute e rese più solenni le manifestazioni di culto. Nel 1154 la chiesa di S. Lucia con tutti i suoi beni passò in possesso della Badia della Santissima Trinità di Cava.
In seguito all’incremento della popolazione residente in questo territorio, l’Assemblea dei cittadini stabilì di imporre una tassa volontaria a tutti gli imprenditori di S. Lucia per l’ampliamento della chiesa, ma anche per la realizzazione di una nuova strada che unisse il casale alla Via regia (attuale SS18).”
L’attuale edificio, che possiamo ammirare oggi, fu completato nel 1634 e rappresenta un magnifico esempio di architettura cinquecentesca. La sua struttura è caratterizzata da tre navate, separate da due file di colonne, con dieci altari laterali. La navata centrale si distingue per la sua maggiore altezza rispetto alle navate laterali, creando un profilo architettonico noto localmente come “a capanna”.
La facciata della chiesa è un vero capolavoro decorativo, arricchita da bugne di diamante, elementi floreali, mascheroni e pinnacoli. Il portale, incorniciato da nicchie vuote, presenta un timpano curvilineo spezzato con un dipinto triangolare.

Un particolare degno di nota è il soffitto cassettonato in legno e oro della navata centrale, realizzato nel 1677, che ospita pregevoli dipinti di Michele Ragalia raffiguranti la vita, il martirio e la gloria di Santa Lucia.
Nel corso degli anni, la chiesa si è arricchita di importanti opere d’arte e arredi sacri. Tra questi spicca il pulpito ligneo, costruito nel 1702 da Gennaro Mannelli, e la pala della Madonna del Rosario, un dipinto a olio realizzato tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600 dall’artista belga Aert Mytens, che all’epoca risiedeva a Napoli. Quest’opera rappresenta la Madonna del Rosario circondata da Sant’Antonio, Santa Lucia, Sant’Agata, San Domenico di Guzman e Santa Caterina da Siena.
La storia della chiesa è segnata anche da importanti eventi e donazioni. Nel 1733, la chiesa si arricchì della statua di S.Lucia e ricevette due preziose reliquie: un frammento del “legno della SS. Croce” e una “parte d’osso di S. Lucia”. Un altro momento significativo fu l’installazione dell’organo nel 1758, opera di Fabrizio Cimini di Giulianova, che era anche l’organista della Cattedrale di Napoli.
Negli anni più recenti, la chiesa ha attraversato un periodo di difficoltà a causa di danni sismici, ma grazie a un importante restauro, sostenuto anche dalle donazioni degli abitanti del posto, ha potuto riaprire le sue porte ai fedeli nel dicembre 1997, tornando a essere un punto di riferimento spirituale e culturale per la comunità locale.
La chiesa rappresenta non solo un luogo di culto, ma anche una testimonianza tangibile della ricca storia e della profonda devozione della comunità cavese, continuando a essere un simbolo importante del patrimonio artistico e religioso della città.
tistici e architettonici, creando collegamenti più chiari tra i diversi periodi storici e spiegando il significato culturale di ogni elemento. Ho anche dato maggior risalto al ruolo della chiesa nella comunità, sia storico che contemporaneo. Vuoi che approfondisca ulteriormente qualche aspetto particolare?

