La Chiesa di San Rocco è uno dei luoghi di culto più significativi di Cava de’ Tirreni, situata lungo il corso principale della città. La sua fondazione risale all’11 agosto 1526, quando l’amministrazione comunale decise di erigerla in risposta a una devastante pestilenza. La costruzione fu completata nel 1528 e la chiesa venne dedicata alla Madonna di Costantinopoli, a San Rocco e a San Sebastiano, santi tradizionalmente invocati contro le epidemie. La scelta di questi santi non fu casuale: San Rocco e San Sebastiano erano tradizionalmente invocati come protettori contro la peste e le malattie epidemiche. A testimonianza dell’importanza di questo edificio nel contesto dell’emergenza sanitaria, sulla porta principale fu murata una lapide con un distico commemorativo in latino che recitava: “Proxima dum diri expellis contagia morbi Roche tuas aedes instruit alma Cava” – una chiara invocazione a San Rocco affinché allontanasse il contagio della terribile malattia dalla città.
La facciata della chiesa presenta un porticato chiuso da una cancellata, aggiunta nel 1865 per volontà dell’amministrazione comunale, a causa dell’espansione urbanistica che stava ostacolando l’accesso alla chiesa. La parte superiore della facciata è caratterizzata da un rosone centrale che illumina l’unica navata interna.
Nel corso dei secoli, la chiesa ha subito diversi restauri. Un primo intervento risale al 1610, con la posa di un altare in marmo offerto dal monsignor Domenico Sorrentino. Un ulteriore restauro avvenne nel 1743, durante il quale furono aggiunti stucchi interni e probabilmente i due altari laterali. Nel 1857, grazie alle offerte dei fedeli, furono costruiti la cantoria e l’organo, mentre nel 1864 la chiesa fu nuovamente restaurata, come testimonia un’epigrafe sull’arco maggiore.
In seguito all’epidemia di colera del 1911, la chiesa venne ripitturata e ornata con una balaustra in legno. In questa occasione, l’iscrizione precedente fu sostituita con una nuova, a testimonianza del continuo rinnovamento dell’edificio in risposta alle calamità che colpivano la popolazione.
Questo intervento evidenzia come, anche all’inizio del XX secolo, la Chiesa di San Rocco mantenesse il suo ruolo simbolico di protezione contro le malattie epidemiche, in continuità con la sua funzione originaria di quasi quattro secoli prima.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel settembre 1943, la chiesa subì gravi danni a causa dei bombardamenti che causarono il crollo del tetto e la perdita di gran parte delle decorazioni interne. Dopo anni di attesa, la chiesa fu restaurata in un sobrio stile romanico. Nell’abside è stata collocata una riproduzione del Crocifisso di Cimabue, opera del pittore cavese Matteo Apicella.
Oggi, la Chiesa di San Rocco rappresenta non solo un luogo di culto, ma anche un simbolo della resilienza e della devozione della comunità di Cava de’ Tirreni, testimoniando secoli di storia, fede e tradizione.
