Nel suggestivo borgo di Corpo di Cava, frazione di Cava de’ Tirreni, sorge un edificio religioso di straordinaria importanza storica: la Chiesa di Santa Maria della Terra. Questo gioiello architettonico, situato a pochi passi dalla celebre Abbazia della Santissima Trinità, rappresenta una tappa fondamentale per chiunque voglia scoprire le radici storiche e culturali del nostro territorio.
La chiesa deve il suo particolare nome “della Terra” al terreno su cui fu edificata, concesso dall’abate Alferio Pappacarbone, fondatore dell’Abbazia della Santissima Trinità nel 1011. Tuttavia, la costruzione vera e propria dell’edificio sacro avvenne per volontà di San Pietro Pappacarbone, terzo abate del Monastero della SS. Trinità, tra il 1089 e il 1092.
Quest’informazione è confermata da due importanti bolle del Pontefice Urbano II indirizzate all’abate Pietro: la prima spedita da Venosa e la seconda da Salerno, proprio nelle date sopra menzionate.
La Chiesa fu solennemente consacrata con il titolo di Santa Maria il 5 settembre 1092, lo stesso giorno in cui il pontefice Urbano II consacrò la chiesa abbaziale. La cerimonia fu officiata dal cardinale Rangerio (o Ranger), prelato del seguito di Urbano II e all’epoca vescovo di Reggio Calabria. In quella occasione, il pontefice arricchì la chiesa di varie indulgenze e la dichiarò battesimale, conferendole così particolare importanza nel contesto religioso locale.
Una preziosa iscrizione all’interno della chiesa ricorda ancora oggi questo momento fondamentale:
ECCLESIAM HANC COLLEGIATAM PRIMO CATHEDRALEM
ALIQUANDO:HUNC PRAECETERIS PAROCHIALEM A.
RAMGERIO SAC ROM ROM ECC CARD RHECITAMO
ESPISCOPIO SANCTI PETRI APPATIS CAVEM III° IPSIUS
FONDATORIS PRECIBUS B.URBANUS II PONTIFEX MAXIMUS
CONSECRARI MANDAVIT, NOMIS SEPTEMBRIS 1092
traduz:”Questa chiesa collegiata, un tempo cattedrale e in seguito principalmente parrocchiale, fu restaurata dal cardinale del Sacro Romano Impero A. Ramgerio. Su richiesta del vescovo della Chiesa di San Pietro Apostolo di Cava, il Sommo Pontefice Beato Urbano II ne ordinò la consacrazione il 3 settembre 1092.”
Nella sua configurazione originaria, la chiesa presentava una struttura ogivale a tre navate, tipica dell’architettura medievale. Questo impianto architettonico, caratteristico dello stile gotico primitivo, conferiva all’edificio un’atmosfera solenne e maestosa, in linea con la sua importante funzione religiosa.
La Chiesa ha ricoperto nel corso dei secoli ruoli di grande rilevanza nella storia ecclesiastica locale. Fino al 1478 fu chiesa parrocchiale, officiata da cappellani e parroci, il primo dei quali era un monaco del vicino monastero che portava il titolo di Primicerio. Un momento di particolare prestigio nella sua storia si verificò quando Papa Leone X, con bolla del 22 marzo 1513, eresse la nuova diocesi di Cava ed elevò la chiesa di Santa Maria alla dignità di cattedrale. Fu quindi la prima cattedrale della diocesi cavense prima che questa dignità venisse trasferita al nuovo duomo di Cava, costruito tra il 1517 e il 1570. Dopo questo periodo, Santa Maria tornò ad essere una semplice parrocchia.
Come molti edifici storici, anche la Chiesa di Santa Maria della Terra ha subito nel corso dei secoli numerosi interventi che ne hanno modificato l’aspetto originario. Durante il XVII secolo e per buona parte del XVIII, la chiesa fu significativamente arricchita ma anche sottoposta ad una serie di profondi rimaneggiamenti che ne hanno determinato l’aspetto attuale.
Nel 1617 fu scolpita la statua dell’Assunta sull’altare maggiore, opera dell’artista Marino Carozza di Nocera. Nel 1681 vennero purtroppo cancellati gli affreschi sul lato interno della porta di accesso per la collocazione dell’impalcatura dell’organo. Questi affreschi, secondo le testimonianze storiche, erano ancora ben conservati nel 1720.
Alla fine del Seicento risale il rimaneggiamento della facciata e l’omogeinizzazione delle finestre. Del Settecento è invece il soffitto a cassettoni, insieme alle tele in esso incastonate. Particolarmente pregevole è quella centrale, raffigurante l’Immacolata Concezione, opera del pittore napoletano Gennaro Rebolia.
L’altare maggiore, realizzato nel 1712, è opera di Gaetano Sacco, rinomato marmorario napoletano.
Particolarmente significativo fu il restauro del 1760, che modificò radicalmente gli interni: le colonne di marmo con i loro capitelli furono nascoste e gran parte degli affreschi originali andarono perduti sotto nuovi strati di intonaco e decorazioni. Fortunatamente, recenti lavori di restauro hanno riportato alla luce questi preziosi elementi architettonici, permettendo di riscoprire l’autentica bellezza medievale dell’edificio.
All’interno della chiesa si conserva ancora oggi un antico lavatoio di epoca medievale, elemento di grande interesse storico che testimonia non solo la funzione religiosa dell’edificio ma anche aspetti della vita quotidiana del tempo. Questo manufatto rappresenta una rarità archeologica che arricchisce ulteriormente il valore culturale della chiesa.
La Chiesa si trova in prossimità dell’Abbazia della Santissima Trinità, uno dei più importanti monasteri benedettini d’Italia, fondata nel 1011 da Sant’Alferio Pappacarbone. Questa vicinanza non è casuale ma sottolinea il profondo legame storico e spirituale tra i due edifici sacri, entrambi fondamentali per comprendere la storia religiosa e culturale di Cava de’ Tirreni.