La Chiesa di Santa Maria della Terra

10 Mar,2025 | La Religiosità

Nel suggestivo borgo di Corpo di Cava si erge un edificio religioso di straordinaria importanza storica: la Chiesa di Santa Maria della Terra. Questo autentico gioiello architettonico, situato a pochi passi dalla celebre Abbazia della Santissima Trinità, rappresenta una tappa imprescindibile per chiunque desideri immergersi nelle radici storiche e culturali del nostro territorio.

Le origini: dall’Abate Alferio a San Pietro Pappdcarbone

La chiesa deve il suo particolare nome “della Terra” al terreno su cui fu edificata, generosamente concesso dall’abate Alferio Pappacarbone, fondatore dell’Abbazia della Santissima Trinità nel 1011. Tuttavia, la realizzazione vera e propria dell’edificio sacro si deve alla volontà di San Pietro Pappacarbone, terzo abate del Monastero della SS. Trinità, che ne volle la costruzione tra il 1089 e il 1092.

Quest’informazione trova conferma in due importanti bolle del Pontefice Urbano II indirizzate all’abate Pietro: la prima spedita da Venosa e la seconda da Salerno, proprio nelle date sopra menzionate.

La consacrazione solenne del 1092

Un momento di particolare solennità nella storia della chiesa si verificò il 5 settembre 1092, quando l’edificio fu consacrato con il titolo di Santa Maria. La cerimonia coincise con la consacrazione della chiesa abbaziale, officiata dal cardinale Rangerio (o Ranger), prelato del seguito di Urbano II e all’epoca vescovo di Reggio Calabria. In quella memorabile occasione, il pontefice arricchì la chiesa di varie indulgenze e la dichiarò battesimale, conferendole così particolare rilevanza nel panorama religioso locale.

Una preziosa iscrizione conservata all’interno della chiesa perpetua ancora oggi la memoria di questo momento fondamentale:

“ECCLESIAM HANC COLLEGIATAM PRIMO CATHEDRALEM ALIQUANDO:HUNC PRAECETERIS PAROCHIALEM A. RAMGERIO SAC ROM ROM ECC CARD RHECITAMO ESPISCOPIO SANCTI PETRI APPATIS CAVEM III° IPSIUS FONDATORIS PRECIBUS B.URBANUS II PONTIFEX MAXIMUS CONSECRARI MANDAVIT, NOMIS SEPTEMBRIS 1092”

La traduzione recita: “Questa chiesa collegiata, un tempo cattedrale e in seguito principalmente parrocchiale, fu restaurata dal cardinale del Sacro Romano Impero A. Ramgerio. Su richiesta del vescovo della Chiesa di San Pietro Apostolo di Cava, il Sommo Pontefice Beato Urbano II ne ordinò la consacrazione il 3 settembre 1092.”

L’architettura originaria: gotico pri1mitivo

Nella sua configurazione iniziale, la chiesa presentava una struttura ogivale a tre navate, tipica dell’architettura medievale. Questo impianto architettonico, caratteristico dello stile gotico primitivo, conferiva all’edificio un’atmosfera solenne e maestosa, perfettamente in linea con la sua importante funzione religiosa.

Un ruolo di primo piano nella storia ecclesiastica

La Chiesa di Santa Maria della Terra ha ricoperto nel corso dei secoli ruoli di straordinaria rilevanza nella storia ecclesiastica locale. Fino al 1478 mantenne la funzione di chiesa parrocchiale, officiata da cappellani e parroci, il primo dei quali era un monaco del vicino monastero che portava il prestigioso titolo di Primicerio.

Un momento di particolare gloria nella sua storia si verificò quando Papa Leone X, con bolla del 22 marzo 1513, eresse la nuova diocesi di Cava ed elevò la chiesa di Santa Maria alla dignità di cattedrale. Fu quindi la prima cattedrale della diocesi cavense, prima che questa dignità venisse trasferita al nuovo duomo di Cava, costruito tra il 1517 e il 1570. Concluso questo periodo di massimo splendore, Santa Maria tornò ad essere una parrocchia.

I secoli delle trasformazioni

Come molti edifici storici, anche la Chiesa di Santa Maria della Terra ha subito nel corso dei secoli numerosi interventi che ne hanno profondamente modificato l’aspetto originario. Durante il XVII secolo e per buona parte del XVIII, la chiesa fu significativamente arricchita ma anche sottoposta ad una serie di profondi rimaneggiamenti che ne hanno determinato l’aspetto attuale.

Le opere d’arte e i restauri

Nel 1617 fu scolpita la statua dell’Assunta sull’altare maggiore, opera dell’artista Marino Carozza di Nocera. Purtroppo, nel 1681 vennero cancellati gli affreschi sul lato interno della porta di accesso per permettere la collocazione dell’impalcatura dell’organo. Questi affreschi, secondo le testimonianze storiche, erano ancora in ottimo stato di conservazione nel 1720.

Alla fine del Seicento risale il rimaneggiamento della facciata e l’omogeneizzazione delle finestre. Del Settecento è invece il magnifico soffitto a cassettoni, insieme alle pregevoli tele in esso incastonate. Particolarmente degna di nota è quella centrale, raffigurante l’Immacolata Concezione, opera del pittore napoletano Gennaro Rebolia.

L’altare maggiore, realizzato nel 1712, è opera di Gaetano Sacco, rinomato marmorario napoletano.

Il restauro del 1760: trasformazione radicale

Particolarmente significativo fu il restauro del 1760, che modificò radicalmente gli interni: le colonne di marmo con i loro capitelli furono nascoste e gran parte degli affreschi originali andarono perduti sotto nuovi strati di intonaco e decorazioni. Fortunatamente, recenti lavori di restauro hanno riportato alla luce questi preziosi elementi architettonici, permettendo di riscoprire l’autentica bellezza medievale dell’edificio.

Tesori archeologici: l’antico lavatoio

All’interno della chiesa si conserva ancora oggi un antico lavatoio di epoca medievale, elemento di straordinario interesse storico che testimonia non solo la funzione religiosa dell’edificio ma anche aspetti della vita quotidiana dell’epoca. Questo manufatto rappresenta una rarità archeologica che arricchisce ulteriormente il valore culturale della chiesa.

Il legame con l’Abbazia della SS.Trinità

La Chiesa di Santa Maria della Terra si trova in prossimità dell’Abbazia della Santissima Trinità, uno dei più importanti monasteri benedettini d’Italia, fondata nel 1011 da Sant’Alferio Pappacarbone. Questa vicinanza geografica non è affatto casuale, ma sottolinea il profondo legame storico e spirituale tra i due edifici sacri, entrambi fondamentali per comprendere la ricca storia religiosa e culturale di Cava de’ Tirreni.

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