La Chiesa di Santa Maria Maddalena

20 Mar,2025 | La Religiosità

Nel ricco patrimonio religioso e culturale di Cava de’ Tirreni, la Chiesa di Santa Maria Maddalena rappresenta un esempio di come la storia locale si intrecci con la fede e le tradizioni della comunità cavese.

La Chiesa di Santa Maria Maddalena sorge nella zona dell’antico casale dell’Anna, nome che deriva da una nobile famiglia medievale che vi abitava. La storia di questo edificio sacro inizia con una decisione presa agli albori del XVIII secolo, quando l’attuale chiesa fu voluta dal sacerdote Carlo Rosselli di Castelnuovo Cilento, economo curato dal 1696.

Rosselli, osservando che la vecchia chiesa dei Cafari (oggi conosciuta come “Maddalena vecchia”) era troppo distante dalle case dei fedeli e in una posizione isolata che la rendeva frequente bersaglio di ladri, decise di sostituirla con una struttura più accessibile e sicura.

L’originaria chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena, quella nel casale dei Cafari nella frazione San Pietro, ha origini ben più antiche. Sebbene la data esatta della sua fondazione rimanga incerta, sappiamo che esisteva già nel 1352, quando venne restaurata dal reverendo Simone Cafaro.

Un documento dell’epoca, il registro III dell’abate Majnerio, attesta: “Ecclesia sanctae Mariae Magdalenae de Castro Sancti Adiutoris, quae dicitur de loco ‘Li Cafari’ anno VI Ind. 1352 de novo constructa per presbiterum Simonem Cafaro“. Inizialmente dipendente dalla chiesa di Santa Maria a Toro, divenne successivamente una parrocchia autonoma, ma la sua posizione poco sicura e la scarsa frequentazione portarono al suo declino.

La nuova chiesa della Maddalena fu costruita tra il 1719 e il 1721 e fu benedetta dal vescovo Carmignano. Il sacerdote Rosselli ne fu parroco fino al 1740.

La storia della parrocchia conobbe alterne vicende: nel 1830 rimase vacante quando il parroco Francesco Saverio Adinolfi passò a quella di San Pietro. Nonostante vari editti, i patroni non presentarono alcun titolare per oltre due anni, e furono anche chiamati a giudizio, senza esito.

Il vescovo Silvestro Granito, durante una santa visita, con regolare procedimento giuridico dichiarò abolita la parrocchia fino a quando i patroni, i fedeli o il Comune non l’avessero adeguatamente dotata di risorse. Fu quindi aggregata alla parrocchia di Dupino con le sue poche rendite.

Solo nel 1919 il vescovo Lavitrano ricostituì la parrocchia della Maddalena, che oggi continua la sua presenza nella frazione Rotolo, dove sorge l’edificio attuale.

La Chiesa rappresenta non solo un luogo di culto ma anche un importante tassello della storia di Cava de’ Tirreni. Le sue vicende testimoniano le sfide che le comunità locali hanno dovuto affrontare nei secoli, tra difficoltà economiche, cambiamenti sociali e il desiderio di mantenere viva la fede.

TRatto da Cava Sacra di D.Attilio Della Porta

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