Nel centro storico di Cava de’ Tirreni, lungo il corso Mazzini, si erge una piccola ma significativa testimonianza della storia millenaria della città: la Chiesa di San Vito. Questo edificio religioso, spesso chiamato affettuosamente dai cavesi “S. Vito vecchia”, custodisce una storia che affonda le radici nell’alto medioevo.
Le origini antiche
La fondazione della Chiesa di San Vito risale a un’epoca molto remota, come testimoniano i documenti storici conservati negli archivi. La prima menzione ufficiale della chiesa si trova in un documento del 984, dove si legge: “Ecclesia sancti Viti, ubi Priatum dicitur, anno XIV Principatus Joannis Salerni Principis, mense ianuario, decima indictione, anno Domini 984“.
Questo prezioso documento ci rivela che già nel X secolo esisteva una “ecclesia sancti Viti” nel luogo chiamato Priato, confermando l’antichità di questo sito religioso.
La continuità storica
La presenza costante della chiesa attraverso i secoli è documentata da numerose fonti. Altri due documenti del 997 fanno riferimento alla struttura con le seguenti parole: “ubi Priatu dicitur, in quo constructa est ecclesia sancti Viti” e “ab occidente via publica quae pergit erga ipsa ecclesia sancti Viti“.
Particolarmente interessante è la menzione nel supplemento del dizionario dell’abate Venereo, dove si legge: “ecclesia sancti Viti in loco Priato, anno 1066“. Questa continuità documentale attraversa anche il periodo normanno, come testimonia il diploma del duca Ruggiero del 1086: “Via publica nuceri-na, que… ducit secus ecclesiam sancti Viti de loco Priato, usque in fines nucerinorum“.
Il cuore del Borgo
La posizione della Chiesa di San Vito non è casuale. Secondo gli studi storici, questo edificio religioso costituì il primo nucleo del borgo centrale di Cava, rappresentando un punto di riferimento fondamentale per lo sviluppo urbanistico della città medievale.
La chiesa si trovava in una posizione strategica, lungo quella che era probabilmente una delle principali vie di comunicazione dell’epoca, la via publica che collegava diverse zone del territorio.
Da “San Vito Vecchia” ai giorni nostri
Con il passare dei secoli e l’evoluzione urbanistica di Cava de’ Tirreni, la denominazione popolare della chiesa è cambiata. I cittadini hanno iniziato a chiamarla “S. Vito vecchia”, probabilmente per distinguerla da altre dedicazioni al santo o per sottolinearne l’antichità rispetto ad altri edifici religiosi della zona.
Questa trasformazione nella denominazione popolare riflette anche i cambiamenti che hanno interessato l’area circostante. Nella zona posta all’estremità settentrionale del corso Mazzini dove sono sorti grossi quartieri densamente popolati, è stata successivamente creata una nuova parrocchia con una chiesa in stile moderno, che ha preso il nome di “S. Vito nuova”.
Questo piccolo edificio religioso, pur nella sua semplicità, racconta una storia millenaria che si intreccia con le vicende della Principato di Salerno, del Ducato normanno e dell’evoluzione urbanistica di Cava de’ Tirreni. La sua conservazione e valorizzazione rappresentano un dovere verso le future generazioni, perché possano continuare a leggere nelle sue pietre la storia della loro città.