Tra i vicoli suggestivi del Borgo Scacciaventi, a Cava de’ Tirreni, sorge Palazzo Ferrari, una dimora che racconta secoli di storia. Il palazzo, risalente agli inizi del Cinquecento, fu in origine la casa di messer Giovanni Di Mauro. Un edificio tanto prestigioso da accogliere, nell’agosto del 1519, Giovanna IV d’Aragona, vedova del re Ferdinando il Cattolico e signora della città.
Ospite illustre: l’imperatore Carlo V
Nel novembre del 1536, durante un viaggio verso Napoli, l’imperatore Carlo V d’Asburgo fu ospite del palazzo. Come testimoniato dallo storico Agnello Polverino, la città preparò l’edificio con cura per accogliere degnamente il sovrano, confermandone l’importanza nel contesto urbano e politico dell’epoca.
Dalla famiglia De Falco ai Cavalieri
Nel Cinquecento, il palazzo divenne proprietà del mercante e nobile cavese Terenzio De Falco, e poi passò ai suoi discendenti. Il complesso fu ampliato e restaurato tra il 1688 e il 1694, con nuovi ambienti e decorazioni. Nel 1768 entrò in possesso di Tommaso Cavalieri – De Falco e, successivamente, di suo figlio Francesco Maria e del sacerdote Orazio Autuori.
L’arrivo della famiglia Ferrari
Nel 1774, la vedova di Tommaso Cavalieri vendette il palazzo a Paolo Antonio Ferrari, figura di spicco della società cavese, per 3.400 ducati. Da allora, i Ferrari stabilirono la loro dimora stabile nel palazzo e ne fecero un simbolo di prestigio e potere.
Un centro di cultura, fede e commercio
I Ferrari erano titolari del patronato della chiesa di Santa Maria dell’Olmo, ottenuto nel 1742. La famiglia si distingueva anche per le sue attività economiche: nel Borgo era possibile acquistare tessuti pregiati, damaschi, sete e filati d’oro. I Ferrari possedevano inoltre numerosi beni, tra cui la masseria di Fano.
Il saccheggio del 1799
Un evento tragico segna la storia del palazzo: il 27 aprile 1799, durante il saccheggio di Cava da parte delle truppe francesi, il palazzo venne devastato e Pietro Ferrari, capofamiglia, fu ucciso nella Cattedrale. Nonostante la perdita, la famiglia riuscì a mantenere la proprietà e a conservarne la memoria storica.
Il palazzo nell’Ottocento e Novecento
Un inventario del 1857 descrive la casa come articolata in due appartamenti, con giardino e galleria decorata. Nei primi decenni del Novecento, il palazzo visse una nuova stagione di splendore grazie a Donna Franca Cesaria Tojani, moglie di Giovanni Ferrari, che lo rese teatro di eventi mondani e culturali. Vi si esibì anche il celebre tenore Ferdinando De Lucia.
Una testimonianza viva della storia cittadina
Palazzo Ferrari rappresenta ancora oggi una testimonianza concreta del passato nobiliare e della vita sociale cavese. Tra feste, incontri culturali e vicende familiari, la dimora continua a raccontare un frammento prezioso della storia di Cava de’ Tirreni.
Articolo a cura della redazione di TuttoSuCava.it, basato su ricerche di Salvatore Milano per il Centro Studi per la Storia di Cava de’ Tirreni



