Nel suggestivo Borgo di Cava si erge maestoso il Palazzo Genoino, un edificio che racconta cinque secoli di storia della nostra città attraverso le vicende di una delle famiglie più illustri di Cava de’ Tirreni.
Le origini: la casa del mercante Pisano
La storia inizia nel 1544, quando il ricco mercante di seta Giovan Antonio Pisano affidò al maestro costruttore Paolo Muoio la realizzazione della sua dimora signorile. L’edificio originario era caratterizzato da un’elegante loggia che si estendeva lungo tutta la facciata, sostenuta da pilastri che creavano suggestivi portici al piano terra.
Nel 1641, Salvatore Pisano, ultimo della famiglia, lasciò l’intera proprietà al Capitolo della Cattedrale di Cava. I canonici affittarono il palazzo prima a Benedetto Vitale, Barone di Rocca e Rutino (1642), poi a Silvestro Gaudiosi (1662).
Il terremoto del 1694 e la rinascita
L’8 settembre 1694 un violento terremoto colpì la zona, causando il crollo dei portici e della loggia. L’edificio, passato nel frattempo alla famiglia Franco, rimase abbandonato fino al 1699, quando i fratelli Andrea e il reverendo Carlo Genoino lo acquistarono per circa 1000 ducati e decisero di ricostruirlo completamente dalle fondamenta.
La ricostruzione settecentesca conservò dell’antica casa Pisano solo alcune parti alle estremità. I Genoino scelsero di non ricostruire il porticato per rendere la facciata più maestosa e allargare la Via Regia. I lavori furono completati nel primo decennio del Settecento e la famiglia si trasferì nella nuova dimora, dove morirono Carlo (1714) e Andrea (1718), artefici insieme al fratello Diego delle fortune familiari.
La famiglia Genoino: nobiltà e tradizione
I Genoino erano presenti a Cava già dal Trecento e si erano distinti nei secoli per il commercio della seta e dei tessuti pregiati, esportati a Napoli e nelle maggiori città del Regno, oltre che per lo studio del diritto e delle lettere.
Ignazio Genoino, figlio di Andrea, celebre dottore in giurisprudenza e più volte sindaco di Cava, abbellì ulteriormente il palazzo. Nel 1731 ottenne da Carlo VI d’Austria il titolo di marchese, intestato poi sul feudo di Ortodonico nel Cilento (acquistato nel 1733).
Nell’Ottocento, il Colonnello Diego Genoino, commendatore del Real Ordine di San Giorgio, fu nominato Pari del Regno delle Due Sicilie (1848) e ottenne da Ferdinando II di Borbone il titolo di Conte Palatino. Nella metà del secolo, durante l’epoca del marchese Andrea Genoino (sindaco dal 1835 al 1842), il palazzo fu nuovamente restaurato e decorato.
Il palazzo oggi
Oggi è ancora possibile ammirare sotto la volta dell’ampio androne l’affresco con lo stemma dei Genoino, testimonianza della grandezza passata. La famiglia aveva la sua cappella gentilizia di San Diego nella Chiesa di San Francesco d’Assisi, mostrando la particolare predilezione per l’Ordine Francescano.
Palazzo Genoino rappresenta uno dei più significativi esempi di architettura nobiliare del centro storico di Cava de’ Tirreni. La sua storia, dalle origini cinquecentesche come dimora di un mercante di seta fino agli splendori ottocenteschi, lo rende una testimonianza preziosa del nostro patrimonio storico e culturale che merita di essere conosciuto e preservato.

Articolo realizzato sulla base degli studi di Salvatore Milano per il Centro Studi per la Storia di Cava