Cava crocevia di popoli nel Medioevo

6 Mar,2025 | Cava Ieri

Il territorio dell’attuale Cava de’ Tirreni ha una storia ricca e complessa, caratterizzata da una successione di popoli e dominazioni che hanno lasciato segni profondi nella sua cultura e nella sua struttura sociale. Dalla distruzione di Marcina alla dominazione normanna, passando per l’influenza dei Goti, dei Longobardi, degli Amalfitani e dei Saraceni, il territorio ha vissuto una continua trasformazione. Esploriamo le varie fasi storiche e i popoli che hanno occupato questa regione tra il 45 d.C. e il 1080 d.C.

Dopo la distruzione di Marcina, la città divenne un punto di convergenza per diversi popoli stranieri che vi si stabilirono definitivamente.

Secondo gli storici locali, nel periodo compreso tra il 455 e il 1080 d.C., il territorio cavese ha visto susseguirsi sei principali gruppi di invasori:

Marcina, una delle colonie degli esuli Marcinesi, fu un centro di insediamento importante fino alla sua distruzione nel 45 d.C. Dopo la sua rovina, il territorio fu occupato da diversi popoli, dando vita a un processo di continui insediamenti e mescolanze culturali. Le strade della Cava, oggi note per il loro valore storico e commerciale, furono attraversate da molteplici popolazioni, sia locali che straniere, contribuendo alla creazione di una comunità dinamica e variegata.

L’Occupazione Gota (455-476 d.C.)

I Goti furono tra i primi popoli stranieri a stabilirsi nel territorio dopo la caduta di Marcina. Giunti in Italia nel V secolo sotto la guida di Alarico, essi fecero una prima incursione nel 409 d.C. Tuttavia, fu sotto il loro re Odoacre che i Goti stabilirono una presenza più duratura. Nel 476 d.C., Odoacre guidò un esercito composto da Eruli, Turcilingi, Rughi, Sciti, Alani e altri popoli barbari provenienti dalla Pannonia (oggi Ungheria), invadendo l’Italia e ponendo fine all’Impero Romano d’Occidente con la deposizione di Romolo Augustolo. L’occupazione gota si caratterizzò per il saccheggio delle città e l’instaurazione di un governo militare che lasciò un’impronta significativa anche nel territorio cavese.

La Presenza Longobarda Beneventana ed Amalfitana

Dopo la dominazione gota, il territorio subì un’altra ondata di occupazioni. I Longobardi Beneventani e Salernitani presero il controllo della regione, contribuendo alla sua riorganizzazione politica e amministrativa. Essi introdussero nuove strutture di governo e fortificazioni, rendendo la regione un punto strategico per i loro domini. Parallelamente, gli Amalfitani, grazie alla loro potenza marittima, esercitarono un’influenza economica e commerciale notevole, trasformando il territorio in un importante crocevia di scambi.

L’Influenza dei Saraceni

Nel IX secolo, i Saraceni effettuarono incursioni devastanti nel Sud Italia, saccheggiando e distruggendo numerosi insediamenti. La loro presenza, sebbene temporanea, lasciò un segno profondo nella cultura e nell’architettura locale. Le incursioni saracene spinsero le popolazioni locali a rafforzare le difese delle città e a organizzarsi per contrastare le invasioni.

La Dominazione Normanna (1080 d.C.)

Infine, nel 1080 d.C., i Normanni presero definitivamente il controllo della regione, ponendo fine al periodo di frammentazione e stabilendo un nuovo ordine politico. La loro amministrazione centralizzata portò stabilità e sviluppo economico, gettando le basi per la successiva evoluzione del territorio cavese.

Un interessante caso di continuità storica è rappresentato dal borgo di Metelliano (oggi San Cesario), che probabilmente sopravvisse parzialmente indenne alle invasioni dei Vandali intorno al 455.

Testimonianze Storiche

Un prezioso reperto che conferma la persistenza insediativa è un antico deposito conservato nella Chiesa Parrocchiale del Distretto, appartenente all’Abate Pascasio – una figura descritta come “santo e pio” – che fornisce dettagli sulla vita religiosa e sociale dell’epoca.

La Valle , aperta tra colline e attraversata da antiche vie di comunicazione, rappresentava un territorio strategico che attraeva naturalmente diverse popolazioni , sia per la posizione geografica favorevole, sia per le risorse naturali abbondanti che per le vie di comunicazione esistenti

Questi secoli di continue trasformazioni dimostrano la resilienza di Cava de’ Tirreni: un territorio che non solo ha subito invasioni, ma le ha assorbite, integrate e trasformate in una ricchezza culturale unica. La storia di Cava de’ Tirreni è quindi in questo periodo il risultato di una continua stratificazione culturale, in cui ogni popolo ha lasciato un’eredità indelebile. Dalla distruzione di Marcina all’arrivo dei Normanni, il territorio ha vissuto secoli di trasformazioni, guerre e migrazioni, che hanno contribuito a formare la sua identità unica e la sua ricchezza culturale.

Articolo basato su ricerche storiche locali e fonti documentali

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