Il ponte del Turiello

13 Dic,2024 | Cava Ieri

Il ponte del Turiello era un ponticello che permetteva l’ingresso da sud alla valle di Cava de’ Tirreni (era anche presente la Strada Maggiore, che saliva per i monti) prima della costruzione della Strada Regia e dei ponti di Molina (recentemente crollato in parte) e San Francesco. Infatti, la via per giungere a Cava da Salerno, era quella che passava da Molina, affiancava il Monastero di S. Leo, saliva verso Vetranto e Castagneto, giungeva alla cappella delle anime del Purgatorio, non piu’ esistente, riscendeva nel vallone e, attraverso il ponticello, giungeva nella città de la Cava. L’utilizzo della struttura iniziò a diminuire nella seconda metà del XVI secolo con la costruzione del ponte di Molina e San Francesco.

Del ponte , di cui oggi non resta nulla, ne parla sia Orazio Casaburi, che nel suo saggio del 1829, “Raccolta di notizie storico topografiche sull’antica e distrutta città di Marcina”, lo ricorda dicendo di: “un ponticello che ancor oggi conservasi occultato dall’edera e dall’ortica”, che il  Carraturo nel suo “Ricerche storico-topografiche della Città e territorio della Cava”  affermando che il ponticello era usato dai cavesi come via opzionale. Alla fine della II guerra mondiale, di esso rimasero solo pochi resti, a causa dei bombardamenti. Venne richiesto l’aiuto dello Stato  ma non fu approvato in quanto via era considerata soltanto una scorciatoia per raggiungere Salerno.

Nella notte tra il 25 e il 26 ottobre del 1954, con l’alluvione il ponte fu totalmente distrutto ma esso resta sempre legato al passaggio a Cava il 23 novembre del 1535 dell’imperatore Carlo V, che giunse a cavallo proprio attraversando il ponte del Turiello.

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