L’industria della seta a Cava nel Seicento

14 Mar,2025 | Cava Ieri

Cava de’ Tirreni nel Seicento fu un importante centro della lavorazione della seta. Grazie a privilegi economici concessi dai sovrani aragonesi, i mercanti cavesi riuscirono a sviluppare un florido commercio, esportando tessuti pregiati in tutto il Regno di Napoli e oltre.

Nel XVII secolo, la lavorazione della seta a Cava si basava sull’industria a domicilio, un sistema in cui il mercante forniva la materia prima agli artigiani, che lavoravano nei loro piccoli laboratori o nelle botteghe cittadine. Questo modello permetteva una specializzazione del lavoro e una produzione di alta qualità, resa ancora più competitiva dall’esenzione fiscale concessa alla città.

Uno degli aspetti più interessanti del settore della seta cavese era la formazione dei giovani tessitori. I ragazzi, spesso minorenni, venivano affidati ai maestri tessitori con contratti di apprendistato che potevano durare fino a sette anni. Durante questo periodo, il giovane riceveva vitto, alloggio e una piccola paga (circa 3 ducati all’anno), ma doveva rispettare regole ferree, con sanzioni in caso di assenze o cattiva condotta.

I mercanti cavesi si rifornivano di seta grezza in Calabria e Basilicata, dove acquistavano la materia prima a prezzi vantaggiosi. Una parte veniva venduta direttamente, mentre il resto veniva trasformato in tessuti di pregio da tintori e tessitori locali. Alcuni mercanti si trasferirono a Napoli per espandere i loro affari e aprirono filiali anche in città come Messina e Foligno, sfuggendo così alle restrizioni imposte dal governo vicereale.

Il Seicento segnò anche l’inizio della crisi. Nel 1647, il viceré duca d’Arcos vietò la lavorazione della seta al di fuori di Napoli, danneggiando gravemente l’economia cavese. Nonostante tentativi di resistenza e alleanze strategiche con mercanti napoletani, l’industria serica locale subì un declino progressivo fino a perdere la sua centralità nel Settecento.

Oggi, la storia della seta a Cava de’ Tirreni rappresenta un capitolo affascinante del passato cittadino, testimoniato da antichi documenti e dalla memoria collettiva. Ripercorrere le vicende dei mercanti cavesi significa riscoprire un’epoca di splendore economico e culturale, che ha lasciato un segno indelebile nella storia della città.

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