Matteo Della Corte (1875-1962)

6 Giu,2024 | I Personaggi

Così scriveva nel libro “I giorni e le opere di Matteo Della Corte” nel 1975 il prof. Michele Grieco, «Intorno alla figura di acuto ricercatore, segregato in una sua accigliata e pur simpatica epicurea solitudine di archeologo anacoreta, dimidiato tra le assidue ricognizioni nella città morta, fatta viva per lui, e le cure del suo orticello, è germogliata una vera e propria leggenda».

Matteo Della Corte, archeologo, è stato infatti uno dei maggiori epigrafisti e lettore di graffiti italiani.

Nato a Cava de’ Tirreni il 13 ottobre 1875,laureato in Giurisprudenza e in Lettere, membro di diverse Accademie italiane ed estere, trascorse quasi sessant’anni nello studio degli scavi di Pompei. Al Congresso di Studi romani nel 1933 presentò incredibili rivelazioni sul periodo piu’ oscuro della vita di Augusto, attraverso al documentazione di graffiti scoperti sulle mura di Pompei.
Tra l’altro egli identifico’ in località “La Starza” a Somma Vesuviana, la dimora che vide la morte di Augusto, rimanendo impressionato dalla suontosità dei pochi resti portati alla luce. All’epoca il territorio di Somma ricadeva sotto la giurisdizione della città di Nola e, secondo il racconto di Tacito, Augusto morì, appunto, “apud Nolae” (presso Nola).

Ma la scoperta piu’ significativa , molto nota al grande pubblico, è quella relativa alla presenza dei Cristiani a Pompei anteriormente al 79 D.C.: egli scoprì due esemplari dell’ormai famoso crittogramma del Pater Noster: uno di questi fu ritrovato su una delle colonne mediane del portico occidentale della grande Palestra pubblica posta vicino all’Anfiteatro di Pompei. Il crittogramma propone una misteriosa trascrizione sia delle prime due parole del Pater Noster sia del mistico simbolo dell’ Alfa e Omega. Il Crittogramma è formato da cinque lettere, le quali da qualunque parti si leggano, in larghezza ed altezza, anche capovolgendo il quadrato,danno sempre lo stesso significato.

ROTAS

TENET

OPERA

AREPO

SATOR

La traduzione è:
SATOR Il seminatore
AREPO sul suo carro (arepo è parola di origine celtica il cui significato è simile a carro)
TENET dirige
OPERA con perizia
ROTAS le ruote (qui le ruote stanno a significare le orbite dei corpi celesti)

È chiaro che il seminatore è Dio mentre il carro è il suo trono. Con tutte e sole le venticinque lettere che formano questo quadrato magico, fu composto un altro diagramma: dove due PATERNOSTER appaiono intersecandosi, entrambi preceduti da A e seguiti da O, lettere che stanno per alfa e omega cioè i simboli dell’inizio e della fine di tutto.icoprendo il ruolo di direttore per circa quarant’anni.

Della Corte è considerato ancora oggi una delle massime autorità in materia di archeologia pompeiana. Le sue ricerche e pubblicazioni hanno contribuito in modo fondamentale alla comprensione della vita quotidiana e della cultura di questa città romana, sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Ha condotto in particolare approfonditi studi su monumenti importanti di Pompei, come il pomerium e l’anfiteatro.

Oltre all’archeologia, Della Corte era un esperto epigrafista. Ha studiato a fondo le numerose iscrizioni rinvenute a Pompei, fornendo un contributo inestimabile alla ricostruzione della storia e della società pompeiana e ha curato la pubblicazione di circa 3.000 iscrizioni pompeiane nel Corpus Inscriptionum Latinarum, un’opera fondamentale per gli studi epigrafici.

Della Corte aveva una grande passione per la divulgazione scientifica. Numerosi libri e articoli sono stati destinati al grande pubblico, rendendo accessibili a tutti le sue scoperte e le sue conoscenze sulla vita a Pompei. Libri di grande successo come “Case ed abitanti di Pompei” e Amori e amanti di Pompei antica”, hanno permesso di conoscere la vita quotidiana degli antichi pompeiani.
Conferenziere geniale, il prof. Della Corte incantava letteralmente il pubblico grazie alle sue rievocazione di fatti e tradizioni antiche. Morì a Pompei il 5 febbraio 1962 ed è sepolto nel cimitero di Pompei in un grande monumento sepolcrale.
Numerosi sono i suoi scritti tra cui: Ercole e l’Ara Massima in un dipinto pompeiano, il Pomerium di Pompei, Novacula, Fullones, Epigrammi sepolcrali in Nuceria, Cleopatra, Marcantonio e Ottaviano nelle allegorie degli Argenti di Boscoreale.
La Città di Cava, memore, ha dedicato alla studioso una strada, una scuola ( l’ ex Istituto tecnico Commerciale, ora I.I.S.) nonché un busto bronzeo a Palazzo di Città.

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