Sulle tracce del Liberty a Cava

6 Giu,2024 | Cava Ieri

Cava de’ Tirreni è una città dove la storia si stratifica negli spazi urbani, raccontando storie di epoche diverse attraverso l’architettura. Se il Medioevo la caratterizza con il famoso Borgo Scacciaventi e i suoi suggestivi portici, l’inizio del Novecento le ha donato un’altra ricchezza: il Liberty, lo stile che ha trasformato il paesaggio urbano europeo nel ventennio a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.

Il Liberty, o Art Nouveau, rappresenta una rivoluzione estetica che ha toccato l’Europa intera, dalla Parigi della Belle Époque alla Vienna secessionista. A Cava de’ Tirreni, benché in misura più modesta rispetto ai grandi centri urbani, questo stile affascinante ha lasciato tracce significative, testimonianza di una città elegante e culturalmente consapevole.

Il contesto storico: Cava come meta di soggiorno

Per comprendere la presenza del Liberty a Cava, occorre ricordare il ruolo che la città ha ricoperto dal XVIII secolo in poi. La posizione privilegiata nel cuore della Costiera Amalfitana, la bellezza del paesaggio verdeggiante, il clima temperato e la vicinanza al mare hanno fatto di Cava una meta ambita del Grand Tour europeo. Personaggi illustri come Goethe, Walter Scott e John Ruskin hanno visitato questa valle incantata, lasciandosi conquistare dalle sue bellezze naturali.

Proprio questa fama crescente portò, dopo la Prima Guerra Mondiale, al riconoscimento ufficiale di Cava de’ Tirreni come “Stazione di Soggiorno e Turismo”. Nel 1929, nacque l’Azienda di Soggiorno che fondò il rinomato Circolo Tennis, un club elegante che rappresentava la nuova vocazione della città: essere centro di villeggiatura raffinato e socialmente evoluto. In questo contesto di trasformazione, il Liberty trovò naturale espressione architettonica.

Le caratteristiche del Liberty: forma e bellezza

Lo stile Liberty è facilmente riconoscibile dalle sue peculiarità visive: linee sinuose e organiche, spesso ispirate alla natura, elementi decorativi abbondanti e ricercati, l’utilizzo di forme curve invece delle rigide geometrie eclettiche del passato. Le facciate liberty si caratterizzano per la presenza di bovindi, torrette, balconi dalle forme elaborate, decorazioni floreali in stucco, e un gioco sofisticato di pieni e vuoti che crea effetti di chiaroscuro affascinanti.

Nel Liberty italiano, e specificamente in quello campano, si riscontra una contaminazione con lo stile eclettico ancora diffuso, creando una sintesi personale e talvolta più sobria rispetto alle manifestazioni più esuberanti del movimento.

Il Liberty a Cava: testimonianze architettoniche

Sebbene Cava de’ Tirreni non annoveri una proliferazione di edifici liberty paragonabile a quella di grandi città come Torino o Palermo, il patrimonio liberty cavese merita comunque attenzione e valorizzazione. Si tratta di pezzi rari di una città che ha scelto di preservare prevalentemente il suo carattere medievale e rinascimentale.

La palazzina di Corso Mazzini

Uno dei più pregevoli esempi liberty della città sorge lungo Corso Mazzini, all’incrocio con via Andrea Guerritore. Si tratta di una palazzina di due piani, dalla facciata tinteggiata nei colori pompeano e grigio chiaro, attualmente sede del Distretto Sanitario. Questa piccola “villa” liberty rappresenta uno dei rari esempi rimasti dello stile nel centro cittadino, conservando ancora gli elementi caratteristici: una composizione equilibrata degli elementi decorativi, una proporzionato uso degli ornamenti in stucco, e una generale eleganza formale che caratterizza il tardo liberty cavese.

Recentemente sottoposta a restauro conservativo che ha rimosso elementi deteriati, la palazzina ha ritrovato il suo splendore originario, permettendo ai visitatori di ammirare pienamente la bellezza di un’opera minore ma significativa dell’architettura liberty locale.

Villa Eva

Nelle vicinanze di Cava, merita menzione Villa Eva, splendido esempio di tardo liberty del XIX secolo. Descritta come un “piccolo gioiello”, questa villa sorge immersa in un vasto parco di alberi secolari e rappresenta bene come il gusto liberty si sia manifestato anche nelle residenze signorili della zona, mescolandosi con elementi decorativi più tradizionali.

Il ruolo della borghesia imprenditoriale

Come accadde in altre città italiane, il Liberty a Cava si lega strettamente alla classe borghese emergente: ricchi commercianti, professionisti affermati, e famiglie della nobiltà locale che desideravano manifestare il proprio status attraverso l’architettura moderna. Questi committenti, spesso in contatto con i principali centri culturali europei, chiedevano ai costruttori e ai pochi architetti disponibili di realizzare dimore che fossero al contempo moderne, eleganti e rappresentative del loro prestigio sociale.

La conservazione del Liberty cavese: una sfida contemporanea

Diversamente da città come Torino, dove il Liberty ha goduto di sistematica valorizzazione turistica e culturale, a Cava de’ Tirreni gli edifici in stile hanno ricevuto minore attenzione. Tuttavia, negli ultimi anni, si osserva una crescente consapevolezza dell’importanza storica e architettonica di questi edifici.

La recente operazione di restauro della palazzina liberty in Corso Mazzini testimonia questo rinnovato interesse. Liberare tali edifici da elementi deteriorati o incongrui, restaurarli secondo i canoni della conservazione contemporanea, e valorizzarli attraverso la comunicazione e l’educazione rappresentano passaggi fondamentali per preservare questo patrimonio.

Una proposta di itinerario liberty

Per chi desida scoprire il Liberty cavese, consigliamo di iniziare dal centro città, seguendo Corso Mazzini fino all’incrocio con via Guerritore per ammirare la palazzina liberty. Da qui, è possibile proseguire verso il Borgo Scacciaventi per osservare come gli stili si sovrappongono nella stratificazione temporale dell’architettura cavese: elementi gotici e barocchi del Medioevo convivono armoniosamente con gli inserti più moderni dei secoli successivi.

Questo contrasto stesso racconta una storia: quella di una città che, pur mantenendo profonde radici nel passato medievale, ha saputo accogliere anche gli impulsi estetici della modernità.

Il Liberty e Chiaromonte

Un nome importante da menzionare quando si parla di Liberty nel Sud Italia è quello di Gaetano Chiaromonte, scultore e pittore siciliano. A Cava de’ Tirreni, dove risiedette per diversi anni, Chiaromonte realizzò diverse opere in stile Liberty, contribuendo a diffondere l’estetica del movimento nella città. Le sue sculture, i dipinti e le decorazioni architettoniche sono un esempio raffinato del Liberty meridionale.
Vi rimando per notizie sull’influenza artistica di Chiaromonte a Cava su altra pagina del sito.

Il Liberty a Cava de’ Tirreni, pur rappresentando una manifestazione minore rispetto ad altre città italiane, rimane una parte importante del patrimonio urbano cavese. Questi edifici eleganti e raffinati raccontano di un momento storico specifico: quello in cui Cava, già meta ambita del Grand Tour, si trasformava in moderna stazione di villeggiatura, attirando una borghesia colta e benestante che desiderava vivere immersa nella bellezza.

Preservare e valorizzare il Liberty cavese significa quindi preservare un capitolo della storia della città, un testimone silenzioso del passaggio dall’Ottocento al Novecento, quando l’architettura si faceva voce di un’epoca che celebrava la bellezza, l’eleganza e l’armonia tra forma e funzione.

Camminare per le strade di Cava e fermarsi davanti a questi edifici rari e preziosi significa dialogare con questa storia, comprendere le aspirazioni di una comunità, e apprezzare il lavoro di mani antiche che ha saputo creare bellezza destinata a durare oltre i secoli.

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